Un pò di sano equilibrio

Caratteristiche diverse

Schierando una formazione bisogna tenere conto delle caratteristiche dei giocatori e considerare gli accorgimenti necessari da attuare per non sbilanciare la squadra.

Ogni squadra ha nel proprio organico dei punti deboli ed è compito dell'allenatore/leader individuarli, valutando come ovviare a queste situazioni.

Caso tipo

In alcuni casi possiamo trovarci nella necessità di schierare degli elementi fuori posizione. Facciamo un esempio applicato al modulo 3-3-1:
Decido di retrocedere un elemento che solitamente è un centrocampista, schierandolo come esterno destro di una difesa a 3.

Le sue caratteristiche sono dedite all'impostazione, ma pecca nella fase di copertura, di posizionamento e di anticipo: in poche parole è un pessimo difensore. L'altro esterno (sinistro) è prettamente un difensore, ma ha poche capacità di impostazione.

Schierando un centrocampo a 3  abbiamo 2 esterni a disposizione di cui 1 è prettamente offensivo con buona tecnica, ma poco propenso a difendere, mentre l'altro predilige la quantità e il dinamismo offrendo discrete garanzie in entrambe le fasi.

La soluzione

Se si vuole salvaguardare l'equilibrio della squadra è necessaria una soluzione compensativa. Disponendo il centrocampista esterno di quantità sulla fascia di competenza dell'esterno destro di difesa (ex-centrocampista) potremmo ottenere una copertura maggiore nella fase difensiva, tuttavia la fase di spinta potrà essere ugualmente efficace, in quanto gli interpreti avranno la capacità di palleggio e il dinamismo necessari  per offendere la squadra avversaria.

Nella fascia opposta l'esterno difensivo sinistro avrà il compito di proteggere una zona di campo che potrebbe essere scoperta in quanto l'esterno di centrocampo alto ha delle caratteristiche poco difensive, in compenso potrà liberare tutta la propria fantasia e creatività senza dover troppo preoccuparsi della fase a cui è poco propenso.

Conclusioni

Questo è solo un caso tipo, che può servire come spunto per altre situazione in cui dovrà essere bravo l'allenatore/leader a capire quale  mescola effettuare per garantire un buon equilibrio alla propria formazione. In alcuni casi l'allenatore può considerarsi un vero e proprio "chef", che con la qualità e la quantità degli ingredienti a disposizione riesce a soddisfare i palati più esigenti. Come è vero che: se gli ingredienti sono scadenti e male assortiti il cuoco poco può fare, così è altrettanto vero che il grande chef si vede da quello che ottiene con ricette semplici ed essenziali.