Ogni partita vive di momenti e di situazioni; l'utilizzo del time-out, in alcuni casi, può favorirci permettendo una gestione ottimale delle fasi di gioco.
Solo per il recupero fisico?
Solitamente i time-out sono utilizzati per riprendere fiato e in linea generale ciò può essere vero, ma non è solo a questo che servono le interruzioni di gioco. Anche se quel breve minuto può in una certa misura rigenerare il nostro fisico, non può essere sufficiente al recupero totale.
Allora quando utilizzare il time-out?
In alcuni momenti del match (soprattutto nei secondi tempi) le squadre allungano le distanze tra i reparti, cosi che, i difensori sono molto lontani dagli attaccanti o i centrocampisti faticano a rientrare nella zona di competenza.
In questo contesto, una squadra compatta nei reparti, potrebbe usufruire della situazione di squilibrio e degli spazi che inevitabilmente si creano mandando in difficoltà il reparto difensivo. In questo caso l'intervento dell'allenatore o del capitano/leader può essere decisivo per fermare l'inerzia negativa andatasi a sviluppare.
Nel minuto di intervallo oltre a rigenerarsi con degli integratori si deve far notare la situazione agli elementi della squadra, i quali, durante le fasi di gioco e la "trance" agonistica, poco apprendono i consigli tattici.
Riteniamo che anche di fronte ad una squadra tecnicamente scarsa, ma ben assestata tatticamente, una tale situazione deve essere interrotta.
Quando non utilizzare il time-out
Nell'eventualità che entrambe le squadre si affrontino a viso aperto "allargando le maglie" è necessario valutare la propria forza tecnica e realizzativa rispetto all'avversario, perchè in quel caso si aprirebbero possibilità di finalizzazione da entrambi le parti. In questo ultimo caso, valutando positivamente il proprio potenziale, non è consigliato intervenire, accettando così lo scontro a campo aperto.
venerdì 8 luglio 2011
Time-out - Istruzioni per l'uso
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Fasi di gioco nel calcio a 8
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2 commenti:
Salute da Ottovolante calcio a otto, squadra amatoriale di Torino.
L'uso del time-out nella nostra squadra è quasi sempre per motivi tattici. Come descrive bene l'articolo, è impensabile che in 60'' si riprenda chissà quali energie. Semmai, si può fare arrivare "un po' d'ossigeno al cervello".
Il solito, se la squadra gira bene, ha il controllo del gioco, non ci sono particolari problemi: evito d'interrompere questa situazione di vantaggio. In alcune gare, a esempio, è stato deleterio addirittura l'intervallo, perché ha spezzato il ritmo ai miei compagni e in quel lasso di tempo hanno perso tensione agonistica e concentrazione, magari proprio perché erano in dominio e in vantaggio di risultato. Esito: inizio ripresa in difficoltà, andandosi a complicare la vita.
Quando, invece, la situazione è inversa, cerco d'invididuare l'attimo giusto per rompere il ritmo della partita. Il time-out è uno solo, perciò per il selezionatore è dura scegliere il momento per chiamarlo. Quando lo si azzecca, se ne avverte in seguito l'importanza.
A me sono capitate entrambe le situazioni diverse volte. Quando ho sbagliato, ho rotto il ritmo dei compagni e peggiorato le prestazioni. Quando ho azzeccato, ho addirittura girato la partita.
IMPORTANTE, secondo me: un time-out per tempo, chiamali sempre. Poi: spreca il time-out (per modo di dire) quando l'ambiente è surriscaldato, a esempio bisticci in campo per eccessiva aggressività dell'avversario. Ho recuperato così mentalmente i compagni in un paio d'occasioni, calmando le acque, infondendo la giusta grinta e l'obiettivo da perseguire per "fargliela pagare a quelli lì", alla fine VINCENDO partite che hanno riempito lo spogliatoio d'entusiasmo e orgoglio.
Il time-out è importantissimo, non serve per rifiatare; per quello, serve una buona rotazione con la panchina.
R. Cucaz - Ottovolante calcio a otto (Torino)
In effetti è un modo utile ad invertire una tendenza negativa. Nel basket e nella pallavolo viene utilizzato dopo un break degli avversari e quindi dopo che la "frittata" è stata fatta. Nel calcio a 8 secondo me deve essere utilizzato come prevenzione a qualcosa che sembra ormai inevitabile, come il prendere gol o il non riuscire a farlo. Comunque solo chi sta fuori può rendersi conto quando è il momento per chiamarlo...
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